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Infinito. L’universo di Luigi Ghirri

 
 

Nuovofilmstudio in collaborazione con Circolo Fotografico Saonensis DLF e FAI Giovani Savona presentano:  

  

Cogli lattimo - Venti fotografie

inaugurazione-rinfresco mostra fotografica collettiva del Circolo Fotografico Saonensis DLF 

  

a seguire  

  

Infinito. L’universo di Luigi Ghirri

di Matteo Parisini, 

con la voce di Stefano Accorsi - Italia 2022, 73

              

Ospite in collegamento video il regista Matteo Parisini

Introduzione a cura di Orietta Bay (Assoc. Socio-culturale Carpediem)

Presentazione e approfondimenti a cura di Orietta Bay e Roberta Vernazza (FAI giovani Savona)

 

h. 19.30 inaugurazione mostra - ingresso gratuito

h. 21.00 proiezione - 6€ non soci / 5€ soci Nuovofilmstudio e Fai

 

Da tempo il Nuovofilmstudio desiderava riavviare un più intenso e strutturato rapporto con la storia dellarte fotografica. Nata intorno alla prima metà del 1800, sin dalle sue primissime, rudimentali apparizioni, la fotografia destò immediatamente lo stupore dei curiosi e degli addetti ai lavori per la sua intrinseca capacità di catturare il reale in pochi istanti, e per la sua straordinaria possibilità di restituirne unimpressionante quantità di sfumature e particolari. Caratteristiche che, da subito, scossero dalle fondamenta il mondo delle arti visive, fino a far temere il tramonto stesso della pratica pittorica. Le previsioni più catastrofiche, per fortuna, non si materializzarono mai, mentre, al contrario, si determinò una proficua osmosi tra la nascente disciplina e i movimenti artistici più innovativi, dal quasi coevo Impressionismo fino alle pratiche più radicali teorizzate, realizzate e portate avanti in continuità con le rotture operate dallemergere delle Avanguardie Storiche. 

Dallimmagine statica allimmagine in movimento... risulta quasi imbarazzante porre laccento su quanto risulti del tutto centrale il ruolo del direttore della fotografia nel determinare limportanza, il successo, linfluenza stessa di una pellicola cinematografica e quanto il nucleo del Nuovofilmstudio sia legato a tale stupenda esperienza artistica. 

Ora, grazie allinteressamento di una, da sempre, affezionata socia del Filmstudio-Nuovofilmstudio - Paola Sogliani, entusiasta fotografa, iscritta al Circolo Saonensis DLF - si è concretizzata la possibilità di inaugurare, con la proiezione de Infinito. L’universo di Luigi Ghirri, quello che speriamo possa diventare un nuovo, costante, appuntamento da offrire ai nostri soci e a tutti gli appassionati e ai fruitori dellarte fotografica. 

Al costituendo nuovo progetto si è unito da subito, con slancio, il gruppo FAI Giovani Savona, rinnovando di fatto una fervida collaborazione che trova già ampia concretizzazione durante le proiezioni dei documentari di orientamento storico-artistico del ciclo Arte al Cinema.

Pur sottolineando la centralità del documentario dedicato alla splendida figura di L. Ghirri, ricordiamo che levento del nove marzo è intimamente collegato allinaugurazione-rinfresco della collettiva visitabile gratuitamente Cogli lattimo - Venti fotografie”, a cura del Circolo fotografico Saonensis DLF presso lo Spazio Espositivo Nuovofilmstudio (c/o atrio sala cinema Mirko Bottero), introdotta dalla critica della storia della fotografia Orietta Bay (https://www.associazionecarpediem.org/soci/orietta_bay.html). Un contributo prezioso e prestigioso quello della Bay che donerà anche un suo personale punto di vista sulla figura e sul lavoro di Ghirri. 

A completare il mosaico delle proposte, non mancherà l’intervento della Dott.ssa Michela Vernazza del gruppo FAI giovani Savona.

Ricordando che lintero appuntamento è aperto a tutti, invitiamo la base sociale del Nuovofilmstudio e tutti gli amanti della fotografia e dellarte a sostenere liniziativa, confidando, come sopra menzionato, che possa costituire la prima di una ricca e interessante serie. 

   

Cogli l’attimo - Venti fotografie

Mostra fotografica collettiva del Circolo Fotografico Saonensis DLF  

   

«Riflettendo sul titolo di questa mostra non si può non riandare alla frase “Il n’y a rien en ce monde qui n’ait un moment décisif” del cardinale di Retz, arcivescovo e scrittore francese che compare nel libro Images à la Sauvette di Henry Cartier Bresson. Volume che esce nel luglio del 1952 contemporaneamente in Francia e in America, dove viene tradotto con The decisive moment. Citazione e libro che fanno scuola, diventando un modo d’intendere e fare fotografia. Un punto fermo nella disciplina del vedere. Un vero rinnovamento creativo. Attimo decisivo, che non è casuale ma sottolinea il necessario bagaglio di intuizione e di spontaneità che deve possedere il fotografo. Doti necessarie per saper vedere e scegliere quel momento magico, unico ed irripetibile dove la fotografia realizzata raggiunge il massimo incontro tra poesia visiva e tensione emotiva. 

Osservare e ancora osservare per comprendere e restituire l’emozione del hic et nunc che caratterizza la scrittura iconica.

Immediatezza del vedere che sa generare empatia è infatti il filo conduttore che ha guidato gli autori nella realizzazione delle singole fotografie che compongono questa mostra.

La varietà delle scelte rappresentative e dei soggetti ritratti sono indicazioni preziose sul modus operandi di ciascuno, ma, pur nella diversità esecutiva, tutte sottolineano l’importanza della vigile attenzione, quella che deve contraddistinguere questo tipo di progetto. Attesa di ciò che di interessante e nuovo, spesso improvviso, si presenterà agli occhi del fotografo. Non deve mancare certo la curiosità che aiuta a rifuggire dall’abitudine alle cose e spinge verso il fare, con lo spirito del ricercatore di emozioni da condividere.

Fotografie che spaziano dalla riflessione al sorriso. Sguardi che emozionano parlando di sentimenti ed altre che sono percorse da un sottile velo ironico che sottolinea situazioni. Leggerezza e semplicità, doni visuali che aiutano ad andare in profondità e rivelano chi siamo».

(Orietta Bay)  
  
Infinito. L’universo di Luigi Ghirri

di Matteo Parisini

con la voce di Stefano Accorsi

Italia 2022, 73

  

«(...) lo spazio tra l’infinitamente piccolo e l\'’infinitamente grande era riempito dall’infinitamente complesso, luomo e la sua vita, la natura. Da qui nasce il mio lavoro (...) non so cosa risponderti sulle foto di Luigi, sono così strane, però non so perché mi piacciono tantissimo. Mi toccano il cuore (...)».

  

Difficilmente si sarebbe potuto immaginare un titolo più appropriato per questopera - Infinito - che il regista Matteo Parisini (Il nostro PaeseLa mia virgola) dedica, sotto forma di studio monografico, al grande fotografo di fama internazionale Luigi Ghirri. Realizzato in occasione del trentennale della sua improvvisa scomparsa - febbraio 1992, la pellicola ripercorre le tappe cruciali della sua straordinaria esperienza artistico-umana. È un viaggio nei luoghi della provincia, uno studio di terre, acqua, colline, orizzonti infiniti. È una ricerca sul suo lavoro fotografico che si riflette nella sua scrittura: un delicato insieme di affermazione poetica, argomentazione esistenziale e diario che interroga il presente. Così, proprio partendo dai suoi scritti, ci si può immergere progressivamente nelluniverso dellartista emiliano. La parola di Ghirri struttura tutto il documentario, che ripercorre i nuclei fondanti della sua carriera in un viaggio attraverso la provincia italiana degli anni ’70, ancora in bilico tra un passato rurale e il debordante, incipiente boom economico.  

Il regista poi, con sapienza, affianca alle parole dellartista le testimonianze delle figure centrali che lo hanno accompagnato lungo il suo percorso: gli artisti concettuali Davide Benati e Franco Guerzoni in primis, con cui, su una vecchia macchina, si aggirava per la provincia. Il suo primo stampatore Arrigo Ghi e lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. Non meno importanti sono i racconti intimi dei famigliari, la sua ancora «per rimanere attaccato al mondo», e del musicista Massimo Zamboni (CCCP, CSI). 
  

«L’aspetto riflessivo è un elemento fondamentale del lavoro di Ghirri» afferma Parisini «e come il suo pensiero si interseca strettamente con le sue fotografie, allo stesso modo io volevo far luce sul Ghirri, sia uomo, sia artista.» In un intenso lavoro di sintesi, il regista cesella il suo pensiero a cui l’attore bolognese Stefano Accorsi regala la sua voce.  
  

«Di Luigi Ghirri, oltre alle sue bellissime foto, mi ha colpito la sua capacità di analisi e sintesi anche con le parole» commenta Accorsi «È come se riuscisse a immortalare esattamente quello che vedeva e raccontava. Riusciva a raccontare il mistero che si cela dietro l’immagine.»  
  

Infine, risulta assolutamente fondamentale porre in rilievo quanto il fotografo emiliano sia riuscito a costruire uniconografia che non esisteva, conferendole uno status di terra mitica, riconoscibile, eppure vibrante di linee di fuga e di orizzonti illimitati. Parisini ci offre così un sincero omaggio, attraverso cui invita a praticare e amplificare lattenzione, a non (auto)-limitare lo sguardo, a non porsi confini, tra figure umane, architetture e simmetrie che Ghirri ha reso poesia, pescando da ogni esperienza, e donandoci quel magico momento in cui locchio ritrova larmonia del mondo.  

    
  
  
  

 
 

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