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Un uomo felice
- Venerdì 17 Marzo 15:30
- Venerdì 17 Marzo 18:00
- Venerdì 17 Marzo 21:00

Un uomo felice
(Un homme hereaux)
di Tristan Séguéla
con Fabrice Luchini, Catherine Frot
Francia 2023, 89’
(Un homme hereaux)
di Tristan Séguéla
con Fabrice Luchini, Catherine Frot
Francia 2023, 89’
Spettacoli:
ven 17 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 18 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 19 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
lun 20 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
ven 17 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 18 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 19 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
lun 20 mar (15.30 - 18.00 - 21.00)
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio (aprite il link in un browser esterno a Facebook, altrimenti non visualizzerete i posti disponibili!).
Il film:
Jean è il sindaco conservatore di una cittadina francese e proprio all’inizio della nuova campagna elettorale sua moglie Edith, dopo quarant’anni di matrimonio e tre figli, gli annuncia di essere un uomo: di esserlo sempre stato nel profondo del suo essere e di voler finalmente iniziare un percorso di transizione. La notizia sconvolge la loro vita e scatena una travolgente serie di equivoci, ma sarà infine Jean, e non Edith, a dover rimettere in discussione le proprie convinzioni…
Jean è il sindaco conservatore di una cittadina francese e proprio all’inizio della nuova campagna elettorale sua moglie Edith, dopo quarant’anni di matrimonio e tre figli, gli annuncia di essere un uomo: di esserlo sempre stato nel profondo del suo essere e di voler finalmente iniziare un percorso di transizione. La notizia sconvolge la loro vita e scatena una travolgente serie di equivoci, ma sarà infine Jean, e non Edith, a dover rimettere in discussione le proprie convinzioni…
Fabrice Luchini e Catherine Frot, per la prima volta insieme, sono i protagonisti di questa irresistibile commedia, che affronta con intelligenza e ironia temi attualissimi e mette alla berlina i tanti pregiudizi che ancora circondano l’identità di genere.
«Gli sceneggiatori Guy Laurent e Isabelle Lazard si sono ispirati per questo film alla storia di un loro amico, che ha iniziato la transizione di genere all\'età di cinquant\'anni e ha fatto di tutto per preservare il suo matrimonio. So che si tratta di un argomento sensibile, ma la commedia resta uno strumento meraviglioso per affrontare temi caldi come questo, nella speranza di dimostrare che in realtà non dovrebbero esserlo. Fin dall\'inizio del film, Jean riceve questa notizia sconcertante: come reagirà? Questa è la domanda che “Un uomo felice” si pone di continuo, e, al di là delle apparenze, è Jean che dovrà mettersi in discussione, non Edith. Ed è ovviamente sempre di lui che ridiamo, mai con lui. È stato entusiasmante lavorare con due attori come Fabrice Luchini e Catherine Frot. Di Catherine sono sempre stato un fan: la sua sensibilità, la sua profondità, il suo modo di rendere unico ogni ruolo che interpreta la rendono una grandissima artista. Sapevo anche che avrebbe conferito al suo personaggio una forma di delicatezza e di femminilità che non erano scontati. Quanto a Fabrice, cosa posso dire se non che è un monumento di finezza, intelligenza, dolce follia e umorismo? Un umorismo che non conosce volgarità. Chi meglio di lui poteva rendere irresistibile un personaggio a tal punto intrappolato in vecchi pregiudizi? Nelle scene in cui Edith/Eddy si confronta con un gruppo di sostegno era importante per me che tutte le attrici e gli attori fossero persone transgender o non binarie. Abbiamo fatto provini a oltre cento persone, è stato un processo lungo ma il risultato è speciale, è uno di quei momenti che amo molto in cui realtà e finzione si intrecciano. Nei miei film precedenti ho raccontato le differenze generazionali e quelle sociali. Queste differenze creano scintille e attriti e sono un grande veicolo per ogni commedia. In “Un uomo felice” metto al centro per la prima volta una coppia, la cui sopravvivenza appare fin dall’inizio seriamente minacciata: ci chiediamo se finiranno comunque per invecchiare insieme o si separeranno e in questo senso il film appartiene alla lunga tradizione delle commedie di “rimatrimonio”, come ne esistono tante nel cinema classico». (Tristan Séguéla)
«Gli sceneggiatori Guy Laurent e Isabelle Lazard si sono ispirati per questo film alla storia di un loro amico, che ha iniziato la transizione di genere all\'età di cinquant\'anni e ha fatto di tutto per preservare il suo matrimonio. So che si tratta di un argomento sensibile, ma la commedia resta uno strumento meraviglioso per affrontare temi caldi come questo, nella speranza di dimostrare che in realtà non dovrebbero esserlo. Fin dall\'inizio del film, Jean riceve questa notizia sconcertante: come reagirà? Questa è la domanda che “Un uomo felice” si pone di continuo, e, al di là delle apparenze, è Jean che dovrà mettersi in discussione, non Edith. Ed è ovviamente sempre di lui che ridiamo, mai con lui. È stato entusiasmante lavorare con due attori come Fabrice Luchini e Catherine Frot. Di Catherine sono sempre stato un fan: la sua sensibilità, la sua profondità, il suo modo di rendere unico ogni ruolo che interpreta la rendono una grandissima artista. Sapevo anche che avrebbe conferito al suo personaggio una forma di delicatezza e di femminilità che non erano scontati. Quanto a Fabrice, cosa posso dire se non che è un monumento di finezza, intelligenza, dolce follia e umorismo? Un umorismo che non conosce volgarità. Chi meglio di lui poteva rendere irresistibile un personaggio a tal punto intrappolato in vecchi pregiudizi? Nelle scene in cui Edith/Eddy si confronta con un gruppo di sostegno era importante per me che tutte le attrici e gli attori fossero persone transgender o non binarie. Abbiamo fatto provini a oltre cento persone, è stato un processo lungo ma il risultato è speciale, è uno di quei momenti che amo molto in cui realtà e finzione si intrecciano. Nei miei film precedenti ho raccontato le differenze generazionali e quelle sociali. Queste differenze creano scintille e attriti e sono un grande veicolo per ogni commedia. In “Un uomo felice” metto al centro per la prima volta una coppia, la cui sopravvivenza appare fin dall’inizio seriamente minacciata: ci chiediamo se finiranno comunque per invecchiare insieme o si separeranno e in questo senso il film appartiene alla lunga tradizione delle commedie di “rimatrimonio”, come ne esistono tante nel cinema classico». (Tristan Séguéla)
Trailer: https://youtu.be/EypgATuBUXw