Palazzina LAF
- Venerdì 1 Dicembre 15:30
- Venerdì 1 Dicembre 18:00
- Venerdì 1 Dicembre 21:00

di Michele Riondino, con Michele Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera - Italia 2023, 99’
ven 01 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 02 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 03 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
lun 04 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
1997. Caterino, uomo semplice e rude è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’ILVA di Taranto. Vive in una masseria caduta in disgrazia per la troppa vicinanza al siderurgico e nella sua indolenza condivide con la sua giovanissima fidanzata il sogno di trasferirsi in città. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli. Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF, dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni...
Palazzina LAF, diretto e interpretato da Michele Riondino al suo debutto da regista, racconta con conoscenza approfondita la storia dell’ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino, dove Riondino è nato e cresciuto. Al suo fianco gli straordinari Elio Germano e Vanessa Scalera.
«Quella della Palazzina LAF è la storia di uno dei più famigerati “reparti lager” del sistema industriale italiano. Un caso giudiziario che ha fatto scuola nella giurisprudenza del lavoro. 79 lavoratori altamente qualificati costretti a passare intere giornate in quello che loro stessi hanno definito in tribunale “una specie di manicomio”. Per la prima volta il confino in fabbrica fu associato a una forma sottile di violenza privata e per merito di questa sentenza un termine ancora non riconosciuto dal nostro ordinamento giuridico fu finalmente introdotto. Quello della palazzina LAF fu il primo caso di mobbing in Italia. ’’Ai lavoratori confinati non è chiesto di produrre, ma di trascorrere le giornate senza fare niente, fino a quando quel lento, prolungato stato di inazione non diventa una forma estrema di violenza contro la propria mente e il proprio corpo. In breve, il confinato diventa monito per tutti gli altri, per tutti quelli, cioè, che continuano a lavorare alla catena. Se non ti comporti bene, ecco cosa ti aspetta... Allo stesso tempo, chi è spedito in un reparto confino è costantemente esposto al ricatto di passare dal confinamento al licenziamento, di cadere dalla padella nella brace’’. Queste le parole del giornalista e scrittore Alessandro Leogrande che avrebbe dovuto co-firmare la sceneggiatura assieme al sottoscritto e a Maurizio Braucci. Purtroppo, durante la lavorazione Alessandro è venuto a mancare e dunque, anche per questo, il film vuole essere un omaggio alla sua opera. Tutti i fatti narrati nel film sono frutto di interviste fatte a ex lavoratori ILVA ed ex confinati, e i passaggi finali sono dettagliatamente presi dalle carte processuali che hanno determinato la condanna degli imputati e il risarcimento delle vittime. ’’Palazzina LAF’’ vuole essere una sorta di affresco sociale, non vuole raccontare quello che succede oggi a Taranto, ma quello che oggi viviamo è sicuramente frutto del disinteresse di chi nel 1995 ha sacrificato un’intera città sull’altare del proprio capitale». (Michele Riondino)
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