A PASSO D’UOMO

(Sur les chemins noirs)

mar 2 apr (15.30 – 21.00)
mer 3 apr (18.00)

di Denis Imbert
con Jean Dujardin, Joséphine Japy, Izïa Higelin
Francia 2023, 95′

Durante una serata alcolica, Pierre, autore ed esploratore, precipita dall’alto di un edificio. Uno stupido incidente che lo porterà in un coma profondo. Sul letto di ospedale, una volta risvegliato, si promette di attraversare la Francia a piedi dal Mercantour (a Sud est) fino a Cotentin (all’estremo Nord Ovest). Un viaggio unico e senza tempo alla scoperta della natura, della bellezza della Francia e di una rinascita personale…

“A passo d’uomo” è una meravigliosa storia di riscatto e di ripartenza nella quale chiunque può rispecchiarsi. Tratto dal romanzo “Sentieri neri” dello scrittore francese Sylvain Tesson (lo stesso autore de “La pantera delle nevi”), grande successo editoriale in patria, il film mette in scena un episodio della sua vita. Al centro del racconto c’è un uomo azzerato, un uomo maturo che prende atto della propria fragilità e tenta di ricominciare da capo con un gesto apparentemente folle. Ferito e impedito nella deambulazione, il protagonista decide di attraversare a piedi il suo paese, a passo d’uomo, lungo un vecchio sentiero impervio e solitario. Un film in cui avventura e filosofia del vivere si mescolano indissolubilmente. A dare grande spessore all’opera di Tesson (che compare in un cameo) c’è il fascino ruvido di un grandissimo Jean Dujardin, l’attore premio Oscar per “The Artist”.
«Tra due film c’è sempre un periodo di riposo, di transizione, che può essere scomodo. È come un periodo di vagabondaggio, fatto di dubbi, riflessioni, ma che bisogna imparare ad accettare. Proprio durante uno di questi periodi ho scoperto il romanzo “Sentieri neri”. Ho letto tutto ciò che ha scritto Sylvain Tesson. Quando ho saputo del suo incidente a Chamonix, sono rimasto parecchio colpito. Leggendo il suo libro ho avuto l’impressione che fosse tornato con i piedi per terra, che in qualche modo fosse tornato mortale. Il percorso che Sylvain intraprende e il desiderio di abbracciare una vita del tutto rurale, mi hanno dato l’idea per il soggetto del film. In tutti i suoi racconti ci porta per mano con sé. Ha questa straordinaria capacità di farci viaggiare. Ma poco si sa di lui e dei suoi sentimenti. Con Sylvain si deve rompere la corazza esterna per trovare a poco a poco il nocciolo della sua arte letteraria. Mi ci è voluto del tempo per capire quanto fosse intima questa storia. Io che amo la natura nel senso cinematografico del termine, non volevo assolutamente creare immagini da cartolina. Mi sono vietato di filmare una guida turistica della Francia. La mia ossessione era la natura in quanto materia e che il personaggio scomparisse nel paesaggio. Chiedendo a Sylvain come riassumere il suo libro, mi ha risposto che era “una conversazione tra un paesaggio e un volto”. Ho costruito il film in questa direzione. Appena cammini, quando sei solo, entri in uno stato di introspezione. Questo è un viaggio interiore. Sylvain Tesson ci parla del valore del cammino».
(Denis Imbert)

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su

https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio