CARA TUNISIA

Giovedì 29 maggio – ingresso libero

h.18:00 proiezione documentario
h.20:00 piccolo rinfresco tunisino

Cara Tunisia
progetto di Thomas Patriarca, regia di Filippo Poggio e Alberto Guida, produttore
esecutivo Thomas Patriarca, cameraman Niccolò Cardone, montaggio Alberto Guida;
con Meriem Mejri, Ameni Gayess, Ela Gayess e Nermine Wederni – Italia/Tunisia, 25’

Seguirà il dibattito con gli autori e le protagoniste in collegamento dalla Tunisia
Interverrà il Coordinamento Cittadinanza in vista dei referendum dell’8 – 9 giugno

Cara Tunisia è un documentario promosso da Caritas Italiananfinanziato della CEl grazie ai fondi 8XMILLE (Chiesa Cattolica).
A farsene carico, sul territorio, è stata la Caritas di Savona, tramite la Fondazione Comunità Servizi Onlus, che ha affidato la produzione al Nuovofilmstudio.
Il progetto, pensato per esplorare il tema delle seconde generazioni di immigrati, è
stato messo nelle mani di un gruppo di giovani savonesi che, partendo dall’esperienza personale della loro concittadinaMeriem Mejri, di origine tunisina, hanno costruito un
racconto intimo e politico, attraversando il confine tra Italia e Tunisia.
Il documentario si inserisce in un percorso più ampio, in dialogo con il festival Fratture, promosso anch’esso da Caritas Savona, con l’obiettivo di aprire spazi di riflessione e confronto su identità, appartenenze e confini.
Nermine, Ameni ed Ela vivono a Ezzahra, un sobborgo della provincia di Tunisi. Sono cugine di Meriem, una ragazza italiana di seconda generazione nata e cresciuta a Savona. La Tunisia è una terra che tutte e quattro amano profondamente: è il luogo delle loro radici, ma anche l’unico spazio in cui possono incontrarsi. A causa delle rigide politiche sui visti turistici, in precauzione al “rischio migratorio”, per gran parte della
popolazione tunisina è quasi impossibile viaggiare verso l’Europa. Cosi, le tre cugine non hanno mai potuto varcare i confini del proprio Paese. Il documentario esplora la distanza fisica, ma soprattutto spirituale, tra Meriem e le sue cugine. Una distanza profonda, fino a diventare abissale, nel momento in cui una scelta politica irrompe nelle loro vite e le separa.