LA MOGLIE DEL PRESIDENTE

sab 27 apr 15.30 – 18.00 – 21.00;
dom 28 apr 15.30 – 18.00 – 21.00;
lun 29 apr 15.30 – 18.00 – 21.00;

(La tortue)
di Léa Domenach
con Catherine Deneuve, Denis Podalydès, Michel Vuillermoz
Francia 2023, 92′

Quando arriva all’Eliseo, Bernadette Chirac si aspetta di ottenere finalmente il posto che merita, avendo sempre lavorato all’ombra del marito per farlo diventare Presidente. Messa da parte come troppo antiquata, Bernadette decide di vendicarsi diventando una figura popolare e amata dai media…

Léa Domenach si ispira alla storia di Bernadette Chirac, per raccontare, con i toni della commedia, la forza e la determinazione femminile necessarie a emergere in un mondo guidato dagli uomini. Protagonista assoluta è Catherine Deneuve, che regala il ritratto di una donna coraggiosa che si libera di pregiudizi e stereotipi per tornare a essere l’artefice del proprio destino.
«Provengo da una famiglia di giornalisti, quindi la politica è stata un argomento che ha influenzato la mia infanzia. Mio padre ha scritto molto su Chirac e, sebbene mi sembrasse di conoscerlo, sapevo molto meno di sua moglie. Avevo un’immagine piuttosto negativa di lei: austera, conservatrice, persino antiquata. Questa immagine è cambiata completamente quando ho visto il documentario “Bernadette Chirac, mémoire d’une femme libre”, diretto da Anne Barrère, che era stata sua consulente per la comunicazione. Mi ha sorpreso la sua libertà di parola, all’età di 80 anni… Ho scoperto che era divertente e libera, molto lontana dall’idea che avevo di lei e, soprattutto, con una storia di vita che meritava di essere raccontata. La vita di Bernadette Chirac è simile a quella di molte donne, che sono istruite quanto i loro mariti e che finiscono per passare in secondo piano per far posto a loro. Bernadette diceva a suo marito: “Napoleone non sarebbe diventato nulla senza Joséphine”. Veniva da un ambiente conservatore e per prendere il suo posto dovette lottare contro se stessa e la sua educazione. Anche se si sentiva trascurata, per lei era impensabile ribellarsi o rompere la famiglia, e ha sempre fatto di tutto per proteggerla. Nel film vediamo quanto Jacques Chirac fosse duro con lei, e questo è un dato di fatto. È contro tutte queste piccole umiliazioni che Bernadette ha scelto di ribellarsi. È questa la storia che volevo raccontare e che mi ha ricordato quella delle mie nonne. Era una storia che mi parlava, anche se non proveniamo dalla stessa generazione, dallo stesso ambiente o dallo stesso orientamento politico».
(Léa Domenach)

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